Successo per “La stoccata vincente” su Rai 1, il film tratto dalla storia di Paolo Pizzo

Il due volte campione del mondo nella specialità della spada, da piccolo ha dovuto affrontare la sfida più grande della sua vita: combattere contro un tumore al cervello. Il film che ha raccontato la sua storia, interpretata da Alessio Vassallo (il “giovane Montalbano”) e Flavio Insinna, ha incollato quasi 3mnl di telespettatori.

Una storia umana e di sport ,“La stoccata vincente”, il film tv tratto dall’omonimo libro di Paolo Pizzo e Maurizio Nicita, è andato in onda nei giorni scori su Rai 1 e ha richiamato quasi 3mln di telespettatori, registrando il 17,5% di share.

La fiction racconta la vera vicenda del campione del mondo catanese, che ha lottato contro un tumore a 13 anni. Paolo è stato interpretato da Alessio Vassallo, siciliano come lo schermidore, mentre suo padre ha avuto le sembianze di Flavio Insinna.

«È difficile dire che cosa abbia provato quando ho visto il film per la prima volta – racconta Paolo –  ho provato delle sensazioni profonde. Ogni volta che lo rivedo non riesco a trattenere le lacrime».

II film si apre e si chiude il 12 ottobre 2011 quando Pizzo, con un’ultima, decisiva «stoccata vincente», diventa campione del mondo. Proprio a Catania, la sua città, e questa vittoria non potrebbe essere più bella. È il primo successo pieno, netto, esaltante. Ma c’è un’emozione segreta, in quel risultato, qualcosa che era sepolto e inaspettatamente riemerge in quel momento: il tumore al cervello che avrebbe potuto allontanarlo per sempre dalla scherma, dalla vita.

Era ragazzino quando le crisi erano iniziate: brevi terremoti nella testa che gli impedivano di controllare i movimenti del corpo e lo lasciavano spossato. Paolo è un tipo combattivo, ma questa volta l’avversario fa paura.
Nei mesi in cui affronta gli esami, i ricoveri, l’operazione, il ragazzo comincia a capire l’importanza di avere una grande squadra alle spalle: un padre come un allenatore, che non permette cedimenti e ha una fiducia incrollabile nelle sue risorse, un gruppo unito di persone care che sanno dare sostegno, un rigoroso programma di recupero. La stessa situazione che ritroverà più avanti, una volta intrapresa la carriera agonistica, quando un maestro straordinario e un lavoro appassionante lo aiuteranno a plasmare e a scolpire un carattere un po’ troppo esuberante. In questo libro il campione toglie la maschera per raccontare come si possono vincere le gare più dure. Una testimonianza schietta, diretta, per affermare che la felicità, nello sport come nella vita, non è la conquista di un record, ma una grandissima voglia di vincere.