DANCE4LIFE: L’AMORE PER LA SIRIA FA SOLD-OUT

Erano quasi mille ieri sera al Teatro Carcano di Milano ad applaudire Ahmad Joudeh, ballerino siriano che ha sfidato la morte in nome della sua passione per la danza. Nel suo Dance4Life, spettacolo organizzato da SOS Villaggi dei Bambini per raccogliere fondi a sostegno dell’infanzia siriana, ha chiamato acanto a sé la presentatrice Veronica Maya, Giorgia Surina e Mirkoeilcane.

Successo per Dance4Life

Poco meno di mille sguardi pieni di emozione, mille cuori stracolmi di affetto e mille mani alzate a dire STOP! alla guerra civile in Siria: è ciò che ha potuto vedere ieri sera dal palco del Teatro Carcano di Milano Ahmad Joudeh, artista coraggioso sfuggito alla persecuzione dei gruppi estremisti del suo paese grazie alla passione per la danza, al termine della sua esibizione in Dance4Life, spettacolo organizzato da SOS Villaggi dei Bambini per raccogliere fondi a sostegno dell’infanzia siriana.

La storia del 28enne cresciuto in un campo profughi vicino a Damasco è toccante. Ballare per lui non è solo una passione ma un atto di ribellione: poiché i terroristi hanno minacciato di morte perché insegnava la danza ai bambini, il suo motto è diventato “danza o muori” e se l’è tatuato sul collo nel punto il cui il boia avrebbe potuto decapitarlo.

Il protagonista di Dance4Life, che a capodanno scorso ha duettato con Roberto Bolle in prima serata su RAI1, h portato sei diverse coreografie, tutte ispirate alla sua storia: “My world is free”, “One in a million” e “End/Less”, sequenza di quattro performance, due delle quali in duetto con la ballerina olandese Samahta van der Doel.

Prima del suo ingresso, la conduttrice Veronica Maya presentatrice della serata, ha chiamato sul palco i bambini ospiti dei Villaggi SOS di Vicenza e Ostuni, che si sono cimentati in una coreografia creata con Ahmad durante un recente workshop di danza. A seguire, ad introdurre gli spettatori in un’atmosfera più riflessiva, l’attrice Giorgia Surina ha recitato una poesia di Mahmoud Darwish, dal titolo “Elogio all’Alta Ombra”. Per il mondo arabo, Darwish rappresenta un simbolo, un oracolo capace di cantare la “Primavera Araba” ben prima che questa prendesse corpo.

In alternanza con le performance di Ahmad si è esibito anche il giovane cantautore Mirkoeilcane, rivelazione al Festival di Sanremo 2018 quando vinse il Premio della Critica “Mia Martini” tra le Nuove Proposte. Ha portato due versioni intime di “Stiamo tutti bene”, racconto del viaggio di un bambino migrante, e “Per fortuna”.

Significativi sono stati anche i contributi dell’assessore Pierfrancesco Majorino, che ha ricordato la vocazione inclusiva della città di Milano, e dei rappresentanti di SOS Villaggi dei Bambini Alia Al-Dalli, responsabile della Onlus per il Medio Oriente, e Fabio Prati, sostenitore e volontario, che hanno raccontato storie di vita toccanti. Senza dubbio, l’intervento più emozionato è stato quello della presidente di SOS Italia, Maria Grazia Lanzani, che ha spiegato come verranno impiegati con i proventi dalla serata: “Questa serata è dedicata ai bambini che sono sempre il nostro primo pensiero. I fondi raccolti da questo magnifico evento ci permetteranno di sostenere concretamente le attività dei 3 Centri di accoglienza temporanea in Siria che ospiteranno fino a 150 bambini. Sarà possibile garantire ai piccoli, vittime di guerra, i beni di prima necessità, allestire spazi a misura di bambino e assicurare loro l’accoglienza temporanea necessaria, le cure e il supporto psicologico di cui hanno bisogno”.

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EIS ha collaborato nell’organizzazione complessiva dello spettacolo: produzione artistica, promozione, comunicazione e backoffice.